IL CONCORSO FOTOGRAFICO
Connessioni: nient’altro che «strette relazioni», dice il vocabolario; relazioni e «interdipendenze» ma si parla di idee, di diritto e di logica matematica. Se invece si tratta di connessioni tra persone, allora c’è un aspetto che è ancora più importante: il segno indelebile che queste lasciano nella propria vita e in quella degli altri. Percorrendo la vita di un individuo, si è voluto giocare su questa semplice idea, riflettendo su quali siano le connessioni che egli sperimenta. Nelle fotografie, per rendere palese questo incontro di diversità, si è giocato su un elemento caratterizzante: il braccialetto. Un intreccio di fili che si legano insieme per dare origine a un elemento compiuto, usato come la metafora di un individuo che si compone e si forma anche grazie ai tanti fili che riceve, e che a sua volta regala agli altri, nel corso della propria vita. Senz’altro la prima fra le connessioni è il ricevere un dono, in particolare il dono della vita. Tale connessione non richiede sforzi per chi l’ha ricevuta e risponde a questa con semplice ma intensa gratitudine. Crescendo si sperimenta la condivisione: da bambini si gioca insieme, scoprendo cose nuove e imitando ciò che si vede. È anche grazie a queste connessioni che da piccoli si ha la possibilità di crescere e imparare. La maturità, poi, porta a vivere la collaborazione. Riuscire a connettersi davvero a un’altra persona e a condividere l’impegno per uno scopo comune è ciò che fa nascere le società e il concetto di lavoro. Amore, la connessione più forte e inevitabilmente legata al donare: perché amare significa voler dare tutti se stessi a un altro, fino a diventare un tutt’uno, fino a creare una nuova famiglia. C’è poi l’amicizia, connessione che accompagna, cambia e cresce con la vita di un individuo. Negli anni alcune amicizie vanno, alcune restano ed è di queste solide che si parla, quelle vere che accompagnano fino in età avanzata. Infine la morte genera il ricordo, connessione anomala con i propri cari attraverso quei segni che, in vita, sono stati lasciati nelle persone con le quali si è venuti in contatto. La vita è un po’ questo: una serie infinita di connessioni che cambiano e che ci cambiano. Siamo sempre abituati a misurare il mondo su noi stessi, sia a livello dimensionale, sia soprattutto a livello temporale. Siamo spesso troppo concentrati sui problemi di ogni giorno per poter riuscire a osservare la nostra vita nel suo complesso, a capirla, e magari a guardare oltre. Oltre, per inserirla nel corso degli eventi, per capire che siamo noi, ogni giorno, con i segni che le nostre connessioni lasciano con gli altri, a creare quella che tutti chiamiamo Storia.
La Contrada “A Kruzeta” propone per il concorso fotografico una raccolta di scatti ambientati in contesti quotidiani dairaghesi. In particolare, per esaltare il ritorno del Palio, abbiamo deciso di immortalare con una diversa prospettiva e un pizzico di spirito ironico alcuni dei giochi più iconici e intrattenitivi, riproposti anche in questa edizione del Palietto.
Abbiamo reputato significativo questo tema di “ritorno alle tradizioni”, poiché il Palietto rappresenta per tutti noi un nuovo inizio dopo il lungo periodo di arresto. Il gruppo affiatato di contradaioli si sta rianimando: assieme a lui anche l’entusiasmo e la foga che da anni ci contraddistinguono. Il portfolio vuole anche esprimere la ricetta che sta alla base della vita di contrada: tanto divertimento e sana competizione. È con questo spirito che ci posizioniamo sui blocchi di partenza per ricominciare, tutti insieme, a vivere il Palio di Dairago.